Cinque mesi sono trascorsi da quando, il 10 giugno a Roma, ha aperto l’hotel Bulgari in piazza Augusto Imperatore, sesto assoluto, il settimo a Miami nel 2025, portando il lusso all’interno di quella che era una sede dell’Inps. Ristrutturazione lunga, con il mausoleo di Augusto ancora oggetto di lavori e nascosto alla vista di chi passa. Ingresso comodo, l’accoglienza subito lì e sulla destra la lunga sala delle colazioni mattutine e poi di pranzi e cene in quello che lo chef di tutti i Bulgari sparsi tra Italia, Europa e Asia, Niko Romito, ha voluto chiamare Il Caffè.
Lì si può contare su 72 posti interni e 54 esterni, in un porticato alto al punto da fare entrare la luce di Roma, che ha sempre tonalità streganti. Troppo fresco fuori due mattine fa, sarà per un’altra volta. L’ospite è oggetto di ogni premura, anche perché manca il buffet, tutto alla carta. Bisogna scegliere e ordinare, scorrendo proposte presenti ovunque, che buona la omelette formaggio e spinaci, e altre che stupiscono perché insolite anche a livello di alberghi 5 stelle. Lì ecco pure un menù arabo e uno cinese, se sei ospite puoi ordinarli a ogni ora del giorno e della notte.
Forte di 114 camere, l’impegno generale è poderoso anche perché la proprietà sa bene che a questo livelli di magnificenza la differenza viene fatta dai dettagli, dall’essere in grado di soddisfare ogni necessità e, ancora di più, ogni capriccio di coloro che pagano minimo 1800 euro a notte per la stanza di base. Tutto è ragionato a monte, ma tutto è lo stesso costantemente a rischio intoppi per la complessità globale, ora più che mai.
Se il ristorante quotidiano è al piano terra, il Ristorante Niko Romito è al…
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