Settima edizione al Chiostro dei Domenicani a Lecce di FoodExp, la kermesse pensata e organizzata da Giovanni Pizzolante, tema di questa primavera: DNA, Origini e contaminazioni della Cucina italiana. Due giorni di lezioni, degustazioni, pranzi e cene, assaggi, conferenze negli spazi e porticati di sempre ai quali quest’anno è stato aggiunto un angolo a tutta brace per preparazioni a fuoco e fumo vivi.
Diversi spunti positivi, uno su tutti: la cena di gala del 3 aprile alla Torre del Parco. Mi ha colpito perché coraggiosa e molto politicamente scorretta, pensata davvero bene e ben fuori dagli schemi riconducibili a questo genere di momenti ristorativi e celebrativi, dove di norma non si va per scelta, bensì per obbligo e troppo spesso poco conviviali, più gesso che gioia. Stavolta nulla di tutto questo e spero tanto che faccia il verso alle rondini che annunciano la primavera.
Ben poco ortodosso chi ha aperto e chiuso la serata: Franco Pepe. Il maestro di Caiazzo all’inizio ha proposto la Contaminazioni, per concludere con la Pastiera fritta, dessert della serata. Tra queste due parentesi hanno cucinato Gianluca Spagnolo, chef resident, Riccardo Canella, ex-Noma a Copenhagen, ora da Ciccio Sultano a Ragusa, Diego Rossi di Trippa a Milano, Francesco Brutto del Venissa a Mabborzo (Venezia) e Domingo Schingaro dei Due Camini a Borgo Egnazia (Bari).
Tutti in giardino, tutti in piedi e tutti a guardare un…
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