A Venezia ti accomodi al Local dei fratelli Fullin, Benedetta e Luca, entrambi in sala – ed è davvero singolare la cosa, nessuno dei due in cucina -, e ti ci vuole ben poco per capire che più local di così un ristorante è difficile vi sia anche se il nome ideale sarebbe in verità Glocal, il globale che diventa locale e viceversa.
Vi sono due livelli distinti da prendere in considerazione: chi vi lavora e quello che viene proposto in carta. Nel primo caso non vi è in pratica nessuno che non sia veneziano, capoluogo (quasi tutti) o provincia che sia. Nel secondo invece le materie prime e le ricette veneziane sono contaminate dal mondo, come è inevitabile in fondo sia in una città che con i suoi commerci, nei secoli ha profumato se stessa e il mondo. Perché negare ora l’uso dell’alga nori o del katsuobushi nel…
Continua a leggere qui.