Chiamarsi quest’anno Mauro sembra portare bene a livello di guida Michelin: terza stella per Mauro Uliassi lo scorso 16 novembre a Parma, terza ieri sera a Parigi per Mauro Colagreco, il meno francese dei grandi chef di Francia.
Ho seguito la cerimonia grazie a Facebook, da Milano, e mi ha colpito, ancora più degli annunci felici, quello che NON è stato detto e mostrato.
Settantacinque belle notizie: due novità a tre stelle, cinque a due e 68 a una. La cosa che mi ha impressionato di più è però l’altro lato, quello in ombra, le retrocessioni. Ve ne sono state, Pascal Barbot ad esempio è sceso a due, ma sono state ignorate.
Cosa che non avviene nelle presentazioni negli altri Paesi, quando prima vengono rese note chiusure e bocciature e poi le promozioni. Lunedì 21 gennaio, nella capitale francese solo messaggi in positivo, anche se il saldo dei tristellati è negativo: due promossi e tre retrocessi. E sarebbero stati di più se le insegne degli scomparsi Paul Bocuse e Joel Robuchon non fossero state in un certo senso cristallizzate per ragioni promozionali e politiche.
La morale è una sola: quando si trova a giocare in trasferta, la Michelin si schiera in attacco. In casa sua invece in difesa. Ovviamente della grandeur francese. Resta giusto da capire se hanno ragione loro, e torto noi italiani, o viceversa. Loro bravi a incensarsi e noi a imbrattarci di sterco.