Non è vero che ogni edizione di Identità Milano riflette l’anno di riferimento e le tematiche a esso riferito. Lo è in molti casi ma non in tutti. A volte si va oltre, si abbraccia un lasso di tempo ben più ampio. Di certo, nel gennaio 2005, l’anno dell’esordio, per Claudio Ceroni e me era fondamentale debuttare brillantemente, fare le cose con perizia e attenzione perché tutti potessero dire “buona la prima, insistete”.
E così fu. Siamo cresciuti guardando davanti, tema dopo tema fino alle Identità Future che caratterizzeranno il nostro 2025, piatto simbolo dopo piatto simbolo e anche di frase celebre in frase celebre, pensieri scelti, di edizione in edizione, per fissare quel certo momento in un quadretto che doniamo a ogni relatore e che ornano le pareti di centinaia di ristoranti, e non solo, ai quattro angoli del pianeta.
E così eccoci, in ritardo di dodici mesi, causa pandemia, all’edizione numero 20, un traguardo importante perché il mondo oggi è completamente diverso da quello che ci vide debuttare. Basti pensare all’assenza dei social. Una data per tutte: Facebook iniziò negli Stati Uniti il 4 febbraio 2004, in pratica la stessa data di nascita di Identità Golose, con la versione in italiana che sarebbe arrivata…
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