Riccardo Agostini, classe 1971, pesarese, è approdato nel 2007 a Pennabilli in Valmarecchia, comune incastonato nelle colline alle spalle di Rimini e San Marino, tanto verde e tanta voglia di non ripartire perché lì, a quasi 700 metri di quota, ci si rilassa che è un piacere sincero. Merito nel posto in sé, dominato da un convento di clausura che sembrava sul punto di chiudere per mancanza di vocazioni, fino a quando la tendenza al vuoto tra quelle massicce mura non si è invertita con l’arrivo di alcune giovani figure. Adesso lì vivono in dieci ed è bello saperlo.
E quanto crescono al Piastrino Riccardo e sua moglie Claudia, tredici anni di stella Michelin in un gioiello rifatto durante la pandemia, più ampio e coccolo, all’interno come all’esterno, in basso rispetto all’abitato principale, da tenere in considerazione per la notte visto che sono intervenuti ricavando due stanze da letto indipendenti quindi rispetto al ristorante.
Sono tornato lì al tramonto di un venerdì di metà giugno e non mi aspettavo che fosse tutto così nuovo. L’anima è rimasta intatta, pietre, spazi e muri non hanno disegni differenti. E’ un po’ come quando una persona cresce, è sempre lei ma i tratti, il carattere, la linea della vita mutano. C’è un bancone bar all’ingresso, più sale e salette, un tripudio di camini e all’esterno non solo un patio ma prati che annunciano un bosco. E’ tutto molto più pieno, più ricco rispetto a un tempo. C’è chi cresce bene e chi intuisci che sta arrugginendosi, che rallenta pensieri e passi. I cinquant’anni sono un preciso punto di passaggio e Riccardo Agostini li sta vivendo incredibilmente bene, come se stesse sintetizzando in sé tutte le…
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