Buona la prima, ottima la seconda edizione di Identità di fuoco a Casa Maria Luigia, la residenza nel verde di Massimo Bottura e Lara Gilmore a Modena, un gioiello di bellezza e di bontà che ha preso vita il 29 e 30 settembre, anche se la realtà ha abbracciato anche il sabato sera con una cena e il lunedì notte con una festa che si è protratta quasi fino all’alba.
Al tramonto del 28 Jessica Rosval, chef del Gatto Verde, ha messo a tavola i giornalisti stranieri, che hanno meno facilità di raggiungere la città emiliana e desinare in un locale che affonda le sue radici nella più antica forma di calore conosciuta, braci e fiamme vive a seconda del caso, tra griglie aperte, rotondi forni da pizza con la bocca aperta e altri bassi e chiusi da uno sportello per non disperdere il calore.
All’estremo temporale opposto, prima tanti auguri per il padrone di casa, che lunedì ha compiuto 62 anni, e alla scoccare della mezzanotte a sua figlia Alexa venuta al mondo il 1° ottobre. Auguri una volta ancora a loro perché non si festeggiano mai abbastanza i momenti belli della vita, da qui cori e coretti, baci e abbracci, pensieri, torte, come una monumentale Saint Honoré confezionata da Andrea Tortora, e, ovviamente, tanta musica, purtroppo trenino compreso, ma compensato dall’esplosività di un dj come Benny Benassi.

Considero Identità di fuoco l’incubatrice di momenti “infuocati” ancora più articolati e aperti a degustazioni ragionate e a lezioni che abbraccino tutto quello che vi ruota attorno. Vorrei ascoltare chi sa tutto su legna, carbonella e fuoco, sui tempi di cottura ideali per questo o quell’ingrediente, sul fuoco buono che ci riscalda e su quello cattivo, alias…
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