Per esserci, i pini marittimi ci sono e pure maestosi, e anche più di sette, però questo resort sardo a 5 stelle lusso deve il suo nome, 7Pines per l’appunto, alla casa madre di Ibiza costruita ben prima. Qui la proprietà, tedesca, con un rapporto diretto con il gruppo Hyatt, ha inaugurato l’area tre estati fa, dopo una totale ristrutturazione di un albergo ben poco attraente.
Adesso nulla in comune tra ieri e oggi in località Li Mucchi Bianchi a Baja Sardinia che vuole dire il comune di Arzachena. Dove vi era di tutto, e tutto mediocre, adesso 15 ettari accolgono 75 stanze diffuse nel verde, due piscine, tre ristoranti e, ovviamente, mare e spiagge così come spazi per diverse attività sportive. La cosa che stupisce è la sensazione che il bicchiere sia mezzo vuoto, che non vi sia il tutto esaurito. Che invece c’è, eccome, solo che tutto è studiato perché non vi sia ressa, nemmeno l’impressione. E nonostante i bambini siano i benvenuti. Merito del direttore Vito Spalluto, la cui visione va oltre i confini della proprietà.
Impressiona lo studio e l’investimento a livello di offerta gastronomica. Tre spazi ben distinti tra loro: l’offerta gourmet, solo la sera presso il Capogiro, quella del mare, pranzo e cena al Cone Club e, infine, la pizza, firmata dal tramonto da Franco Pepe, con Pasquale D’Ambrosio, chef napoletano molto attento e senza grilli per la testa, a seguire tutto l’insieme. Il suo punto di forza è la costante ricerca delle materie prime del territorio, la cooperazione con i gioielli più disparati, la fiducia nei collaboratori e il rimanere concentrato sulle necessità del resort. Non fa il fenomeno, per capirci.
Lo spazio centrale, che la mattina ospita le prime colazioni, si chiama Capogiro per la bellezza del panorama, con un cielo che si incendia al tramonto, uno spettacolo da capogiri assicurati, anche se all’inizio c’era chi temeva qualcuno potesse…
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