Un tetto per due, per due ristoranti. Uno esiste dal 2008, l’altro ha aperto quest’anno a metà maggio sfruttando la balconata interna del primo. Siamo a ridosso della comunità di San Patrignano a Coriano, nell’entroterra di Rimini. Vite è la realtà che arriva oggi a noi con un nuovo chef, Giuseppe Biuso, 36enne palermitano che ha lasciato il Cappero – e la stella rossa – a Vulcano e per ricominciare lo scorso novembre in Romagna. E’ stata davvero una scelta di vita legata alla famiglia, una moglie emiliana e un figlio piccolo da far crescere in una territorio meno estremo. Però è curioso notare come all’interno del Therasia Resort coesistessero due cucine ben diverse tra loro, la sua aperta a tutto e la seconda chiusa all’interno del vegano, espressione di Davide Guidara ai Tenerumi, stellato a sua volta e più mediatico.
E ora che Biuso si è lasciato tutto alle spalle, lui in prima persona raddoppia gli sforzi. In autunno ha ripensato Vite, quando aprì un posto in anticipo sui tempi, con una splendida cucina a vista che si proietta nella sala, senza nemmeno delle vetrate a separare i fuochi dalla sala stessa, in pratica sono tutti degli chef’s table ben in vista e uno straordinario spazio all’esterno con l’orizzonte che abbraccia l’Adriatico. Poi si è posto il problema di dare vita alla galleria, bella, terrazzata ma all’interno poco pratica, quattro o cinque tavoli quadrati per dieci o dodici clienti.
Intelligente la scelta del nome: Talea perché è una riproduzione partendo da Vite. E con un marcato aspetto di inclusione sociale perché, a parte il nucleo centrale, chef, sommelier e sous chef, le altre figure arrivano dall’interno di San Patrignano dove, tra le numerose opportunità, esiste…
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