Sdoganata, e si sfiora il clamoroso visto quanto questo capolavoro spacchi la Puglia: la Pasta all’assassina è infatti uscita dai confini comunali di Bari per entrare nel menù di Mauro Uliassi a Senigallia, dalle case e dalle trattorie dei baresi ai fuochi di un’insegna tre stelle Michelin, uno straordinario balzo all’insù, considerando anche il 12° posto nei World’s 50 Best. Distanza in auto tra le due città, quasi 500 chilometri. Sono tanti, culture e mondi diversi, ma è notevole anche lo spazio mentale che separa Bari dal resto della regione quando si tira in ballo l’Assassina.
Anche se apparsa giusto una 50ina di anni fa, risultiamo ancora lontani da una tradizione accettata da tutti perché il suo successo va a toccare la sacralità di altre memorie. Siamo davanti a croccanti spaghetti piccanti, risottati in una padella di ferro fino ad attaccarli sul fondo, bruciacchiandoli sensibilmente. Come per il vero riso al salto, anche questo non è un piatto di recupero. Ci si arma di pazienza e si parte da zero.
E Uliassi, cosa ci azzecca con una bontà che, ben lontano da casa sua, più territoriale non si può? Nulla, però l’autunno scorso è accaduto che un giorno a pranzo si presentasse Checco Zalone, a Senigallia per uno spettacolo. Mauro se lo ricorda colto, intelligente e simpaticissimo: «Si stabilì una reale confidenza, sfociata in un invito a cena nell’albergo dove era sceso. A un certo punto, a furia di parlare di piatti, nominò…
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