Suona bene Stabile 169 a Palermo, un’insegna in una lunga via del centro intitolata a Mariano Stabile, un politico della Sicilia ottocentesca, arteria perpendicolare al mare, tra il Teatro Politeama e il Massimo. E quel 169 sta per il numero civico che accoglie un ristorante che ha da pochi anni ha cambiato proprietà, adesso abbiamo Laura Caliri e Antonio Dolce, e da poche settimane chef, Riccardo Raccuglia, 28enne palermitano.
Il compito che hanno affidato a Riccardo è di quelli che richiedono nervi saldi e, visto il suo nome, cuor di leone perché deve svecchiare la carta di un locale con un bel passato, piatti sicuri e ben noti a una clientela affezionata che ha sempre dimostrato di gradire accomodarsi lì, eleganza importante con zero concessioni al minimalismo dominate da tempo. In attesa dei lavori prossimi venturi, è un po’ come quei presidenti che a stagione in corso cambiano allenatore, ma la squadra è sempre quella.
Raccuglia è entrato nella prima cucina importante a diciassette anni, a Cortina d’Ampezzo, poi tanta Sardegna, Sicilia e Piemonte, prima di tornare a fine ottobre nella città natale per fare suo il progetto Stabile 169. Grazie allo Sherbeth Festival, l’anteprima è risultata importante perché il cuoco, lì da nemmeno una settimana, ha voluto portare in tavola preparazioni tutte sue, mentre ai clienti veniva ancora consegnato il menù di…
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