Ivan Cordoba, classe 1976, è una leggenda del suo Paese, la Colombia, per avere segnato il gol che nel 2001 le regalò la prima, e ancora unica, Coppa America della sua storia. Il suo nome riporta invece noi nerazzurri all’Inter del triplete, anno di grazia calcistica 2009/2010. In campo difensore, nella vita attaccante, nel senso che da sempre attacca la povertà impegnandosi in favore di chi soffre. Un’azione concreta? Nel 2005 ha fondato un’associazione per aiutare i piccoli colombiani ciechi e poverissimi. Nulla in lui lo avvicina al cliché del calciatore tutto piedi e poco cervello.
Da un anno Cordoba è anche ristoratore in Milano. Con tre soci, a primavera ha infatti aperto Mitù in via Panfilo Castaldi 28, telefono +39.02.49404925. I primi mesi, a parte i problemi legati alla pandemia, solo passi e gesti leggeri per rodarsi, a inizio novembre l’inaugurazione presenti tanti volti della sua Inter, cosa inevitabile ma che lo pone davanti a un bivio: insegna per calciatori o per golosi? Sono due pubblici ben diversi e il diretto interessato non vuole proprio snobbare i secondi, coloro che escono a cena per il piacere della tavola e non scelgono in base al tifo e alle ragazze in bellavista.
Il nome dato alla società è una dichiarazione di intenti: Comer Bien, mangiare bene. Per quello del locale avevano invece pensato a Milonga, ma non perché rimanda al ballo e alla musica, a emozioni forti di Argentina e Uruguay, là dove le due nazioni si affacciano sul Rio de la Plata. Differenti emisferi e differenti oceani, un po’ come se in Italia guardassimo al Portogallo. Milonga come fusione tra Milano e Colombia, ma chi lo capirebbe? Nessuno, come nessuno sa che Mitù è l’ultimo paese colombiano, di nemmeno 20mila abitanti, che si incontra prima di entrare nell’Amazzonia brasiliana o il primo entrando nella parte di…
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