Sgomberiamo il campo da possibili equivoci e dubbi: la Lavazza, per come l’abbiamo sempre conosciuta, nacque nel 1895 a Torino grazie a Luigi Lavazza. Tutto quello che è giunto a noi, sotto forma di diversi concetti e prodotti, ad esempio il caffè Paulista di tanti caroselli televisivi e delle mie prime tazzine fumanti o, in anni ben più vicini a noi, la gamma Tierra, è figlio di quel primissimo passo.
In pratica lo è anche l’ultimissimo atto, solo che è davvero come se il colosso torinese avesse lanciato un brand che nasce in uno stabilimento realizzato su Marte e non a Settimo Torinese, all’interno di un’area costellata di tante strutture produttive al punto che non riesci a contarle una volta oltrepassato l’ingresso.
«1895 Coffee Designers» è l’ultimo nato, un marchio che ti obbliga a pensare perché è evidente che nasconde realtà che vanno ben oltre questa o quella confezione di arabica o di robusta. Abbiamo tre parole a iniziare da una data, lì per segnare un punto di partenza e rappresentare una continuità. Coffee, quasi superfluo: è una conferma che non sono entrati in altri settori merceologici. Caffè era e caffè sempre è.
La chiave è quindi quel terzo termine: Designers. Ben più di una le possibili traduzioni. Visitata la nuova fabbrica, totalmente indipendente da tutte le altre attorno, eretta su una superficie vuota, all’estremo opposto dell’intero complesso. Proprio per questo avere realizzato un nuovo edificio, traduco quel designers con progetti.
Siamo davanti a caffè rarissimi, che non possono essere lavorati come tutti quelli che li hanno preceduti. E’ come se l’alta qualità…
Continua a leggere qui.