I quattro mani possono essere inutili, simpatici, geniali, a volte perfino intelligenti. C’è di tutto sotto questa voce, con una certezza: quello dello scorso 29 novembre, da Pepe in grani a Caiazzo nel Casertano, è tra i più riusciti e veri a cui abbia mai partecipato. Merito del padrone di casa, Franco Pepe, e dell’ospite, Giuseppe Iannotti, due menti autentiche, pensieri i loro che si sono intrecciati davanti a un fuoco ardente, quello del forno di Authentica, una pizzeria nella pizzeria, all’ultimo piano della casa madre, lì nel vicolo che scende dalla principale via del centro storico.
Iannotti, due stelle alla guida del Kresios nella vicina Telese Terme, è stato il primo ad accogliere l’invito del collega a unirsi a lui per celebrare i primi dieci anni di Pepe in grani. Un forno, un impasto, due cervelli in sintonia tra loro e quattro mani pronte a rispondere ai vari impulsi ricevuti. In pratica le cose sono andate così: Pepe ha il disco di pane e lo ha condito fino a un certo punto, lasciando all’amico il tocco finale, la chiusura. Tutte soluzioni inedite che difficilmente entreranno in carta. E’ come se avessimo assistito a una serata di improvvisazioni jazz, senza l’ausilio di un registratore.
Pura emozione per i presenti, dieci, perché quello spazio è l’esatto contrario dell’immagine classica che normalmente si ha di una pizzeria, pochi coperti e non tanti, prenotazioni e non chi arriva arriva, intimità proprio perché vi possa essere un dialogo diretto tra chi crea e chi consuma. «Vogliamo divertirci», hanno detto in coro ma Franco era teso, Giuseppe più scanzonato. Poi il padrone di casa ha aggiunto: «In tutti questi anni ho frequentato cuochi che stimo, entrando nelle loro cucine per rubare il meglio e quel meglio portarlo da me a Caiazzo. Volevo seguire un percorso diverso da mio padre. Lui apparteneva a quelle…
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