Penultima puntata della stagione 2020/21 per Capolavori italiani in cucina a Striscia la notizia, il telegiornale satirico di Antonio Ricci giunto all’edizione numero 33. Con il regista Massimo Tomagnini, eccomi ad Ascoli Piceno per un’eccellenza stregante nella sua apparente semplicità: le Olive all’ascolana, olive denocciolate, farcite, impanate e fritte. E spesso servite assieme ai cremini e alle costolette d’agnello, anch’assi fritti, in quello che va a formare il fritto ascolano.
Ascoli Piceno è una città di straordinaria bellezza e ultrasecolare storia al punto che i suoi abitanti amano ricordare come “Ascoli era Ascoli quando Roma era pascoli”. E nessuno li può smentire. Le sue olive sono più vicine a noi, comunque inizio Ottocento e un ambasciatore assoluto in Nazzareno Migliori, classe 1947, per tutti sempre e solo Zè, Zè Migliori. La famiglia iniziò vendendo polli: «In verità cominciammo dalla uova. Sono nate prima le uova delle galline? Forse sono nate assieme…».
La svolta nel 1985 quando i Migliori aprirono la loro bottega nella storica piazza Arringo e Zè ebbe un’idea che ha cambiato la sua vita e quella delle olive stesse: venderle in un cartoccio, come fossero polpette o pesciolini fritti. Ma cos’hanno di speciale, a parte la loro bontà? La risposta spiazza: «Il fatto per me che sono facili da…
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