Giovedì 3 settembre, era così e non credo sarà diverso per diversi giorni ancora. Se in Google cercate notizie su Campiverdi vi rimanda ad Amazon dove un chilo di Arborio Campiverdi è in vendita a 2,98 euro (e non conviene visto che per la spedizione dovrete aggiungerne 7,44). Trenta euro invece per un altro e differente prodotto Campiverdi, più logico in chiave Amazon: un libro, peraltro non ancora disponibile perché in vendita giusto da mercoledì e per ora solo nel sito dell’editore Maretti di Imola a 28,50 (e invio gratuito).
Maurice von Greenfields alias Maurizio Campiverdi, bolognese, ottant’anni il prossimo 14 febbraio, giorno di San Valentino. Come Campiverdi la sua famiglia è legata alla storia del riso in Italia, come von Greenfields (Campiverdi in inglese) è un profondo amante del buono a tavola e in cantina tanto da vantare vini da sogno – e tanti – e una collezione di menù, 75mila circa, che è la più grande al mondo, fonte ministero della cultura francese. Non basta. Chiamatelo come volete ma per assecondare la sua passione per il viaggio, Campiverdi/Greenfields ha calcato il suolo di 192 stati sovrani sui 198 oggi esistenti, compresa la Corea del Nord. Gli mancano Mongolia, Butan, Sau Tomè, Belize, Sud Sudan e Timor Est.
Il risultato pratico di tanto muoversi ovunque nel pianeta sono quattro libri che certo non mettono tristezza, ma che generano invidia: I 50 migliori ristoranti al mondo nel 1980 (i 50 Best sarebbero nati nel 2002); Mangiare da re nel 1994 e Dormire da re nel 1999. A quest’ultimo si deve un curioso aneddoto. Dormire da re conta 500 indirizzi da fiaba, 499 veri e uno inventato di sana pianta ma così lussuoso e proibito che un mensile di viaggi lo ha copiato pari pari senza controllo alcuno.
Con il quarto titolo entriamo nel nuovo secolo, quattro edizioni con altrettanti editori per una materia in costante movimento. Tre stelle Michelin è uscito una prima volta nel 2000, quando i locali tristellati erano 105; una seconda nel 2007 (totale 130 insegne) e una terza nel…
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