Milano non è una città d’arte e di turismo nel senso classico del termine. Però sa essere lo stesso bella, a patto si abbia la pazienza di scoprirla momento dopo momento. Strano ma vero pensando a quanto noi milanesi troppo volentieri ostentiamo i cosiddetti danee (i denari, i soldi in italiano), chi l’abita tende a celare la ricchezza dietro le quinte, a nasconderla per godersela lontano da troppi occhi.
In tal senso sono sempre belli i cortili meneghini. Uno l’ho scoperto ieri nel tardo pomeriggio, quello al 10 di via Manzoni. Fa parte degli spazi di proprietà di Banca Intesa – San Paolo, di un isolato particolarmente sviluppato, legato soprattutto alla casa e alla memoria di Alessandro Manzoni. Oggi anche alle Gallerie d’Italia, nel cui bar da pochi giorni Stefania Moroni, Fabio Pisanie Alessandro Negrini hanno raddoppiato l’offerta di Voce.
Ve ne sono due, una prima Voce all’angolo con Piazza della Scala e una seconda in un giardino, quello di via Manzoni 10, che ti rasserena lasciandoti senza fiato la prima volta che vi metti piede. Questa estate passo ridotto, però pur sempre un signor passo se già solo pensiamo ai cocktail di Filippo Sisti. Tutto nella Milano che non ama mostrarsi, ma che se decide di aprirsi ti dà la scossa. Di piacere.