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Paolo Marchi
Paolo Marchi
    Marchi di Gola

    Che buono il Fior di latte di Annamaria, guai chiamarlo crème caramel

    1 Novembre 2021

    Un tuffo all’indietro nel tempo quello compiuto il 31 ottobre andando a cena a Tolè, frazione del comune di Vergato, lungo la Porrettana che da Pistoia conduce a Bologna. Lì, in via Giovanni XXIII 67, Leone e Maria Bruni acquistarono nel 1936 “una abitazione con esercizio per vendita vino e liquori” che vede oggi Annamaria Bruni, loro nipote, condurla fedele ai piatti della tradizione del capoluogo emiliano.

    All’Albergo Stella, telefono +39.339.2422483, welcome@albergostella.com, adesso è il momento del tartufo bianco e tutto l’anno di un dolce che è facile chiamare crème caramel ma che in verità è il Fior di latte della tradizione, sostanzialmente gli stessi ingredienti, latte, uova e zucchero, ma nel primo il latte non viene ridotto a circa la metà come nel secondo, ben più complesso nella lavorazione anche perché la ricetta della famiglia Bruni prevede pure l’aggiunta di un bicchiere di liquore di mandorle amare. Prezzo in carta 4 euro, come tutti gli altri dessert, zuccotto, tiramisù, zuppa inglese, salame al cioccolato…

    Se ci si allontana dalle grandi città, vie di comunicazione, guide e lustrini social, il passato che non tramonta ci può regalare momenti di altissima golosità. E questo Fior di latte è uno di questi. Poi si torna ancora più carichi alla grande pasticceria contemporanea.

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