Prima di ogni altra cosa, Antonio Guida è un signore, poi uno chef coi fiocchi che un lustro fa approdò al Mandarin Oriental di Milano, Seta il nome del ristorante. Nato a Depressa, frazione di Tricase tra Maglie e Leuca, istituto alberghiero a Santa Cesarea Terme, prima notevole esperienza a Parigi da Pierre Gagnaire, persona straordinaria, capace di variare un menù in pieno servizio creando un nuovo piatto. Quindi una grande gavetta in Italia, dall’Enoteca Pinchiorri a Firenze ad Alfonso Iaccarino a Sant’Agata sui Due Golfi in Campania per approdare poi all’hotel Eden a Roma. Lì l’incontro che gli ha cambiato la vita.
Lo ha raccontato lui stesso nella puntata di martedì 9 giugno a Striscia la notiziaquando ha portato le Sagne ‘ncannulate tra i Capolavori italiani in cucina: «Praticamente accadeva che all’Eden non potevo fare la cucina che avevo in testa, così la domenica, giorno di chiusura, un amico mi prestava il suo ristorante dandomi l’opportunità di esprimermi. Una sera passò la direttrice dell’hotel Pellicano a Port’Ercole, assaggiò i miei piatti e ne rimase entusiasta. Da lì è partito tutto».
Antonio, quando conta l’amicizia per te? Con Federico Dell’Omarino e Nicola Di Lena fai squadra da sempre.
«L’amicizia è fondamentale. E’ grazie a loro se abbiamo raggiunto tanti obiettivi, sono loro che fanno la differenza».
La tua è una cucina molto strutturata, ma di grandissima eleganza e golosità che non ha uguali in Italia. Riesci a combinare, da quando sei a Milano, note lombarde con le tue origini salentine e le…
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