E alla puntata numero 14 di Capolavori italiani in cucina venne l’ora di Antonino Cannavacciuolo, lo chef campano trapiantato al nord, al bordo del lago d’Orta, in Piemonte quindi. Il piatto raccontato e cucinato a Striscia la notizia da Antonino, a differenza di diversi altri che l’hanno preceduto, non è figlio della tradizione più italiana che vi sia come il Tiramisù di Gino Fabbri o la Carbonara di Alessandro Pipero.
Le linguine in carta da ben oltre dieci anni a Villa Crespi sono per la precisione le Linguine di Gragnano, calamaretti spillo e crema di pane di segale. Scritto così, uno mette l’accento sui molluschi invece la forza d’insieme arriva dalla salsa di pane. Ha raccontato lo chef, 45 anni a metà aprile: «Io sono nato a Vico Equense, oltre Napoli e quasi a Sorrento, in una regione, la Campania, molto ricca di prodotti e sono capitato in un’altra regione altrettanto ricca. Proprio per questo la fusione tra queste due realtà non è stata facile.
«Professionalmente, io nasco in quelle brigate dove c’erano i grandi cuochi di una volta, dove la sera ma pure durante la giornata si guardava sempre nei bidoni per controllare lo scarto della cucina perché ci si chiedeva cosa potessimo fare con le parti meno nobili. Queste linguine nascono proprio per recuperare un pane importante, che era davvero un peccato sprecare dopo il servizio del… Continua a leggere qui.