E’ sempre difficile raccontare le mie Identità. Le vivo come nessun altro, forzatamente condizionato dall’essere ideatore e curatore del congresso. Questo vuole dire correre a più non posso per essere dove è necessario io sia, le premiazioni ad esempio, poi incontri, saluti nelle varie sale, il programma da tenere sott’occhio perché basta un volo in ritardo che Giulia Corradetti, la mia collaboratrice più preziosa, il mio angelo custode, vi metta mano e mi aggiorni. Vorrei non sentirla per 72 ore, vorrebbe dire che tutto fila senza intoppi di sorta.
Il mio cruccio maggiore, facile da comprendere, è quello di non riuscire a seguire tutte le lezioni e tutte le attività negli stand. Questo fu possibile solo il primo anno, gennaio 2005, quando al Palazzo della Borsa in piazza Affari a Milano la sala era unica e i relatori 18 in tutto, nove il primo giorno e nove il secondo.
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