Close Sidebar close
Paolo Marchi
  • Home
  • Biografia
  • Opere
  • Rubriche
    • Striscia la Notizia
    • Momenti di Gioia
    • Marchi di Gola
    • Rolly GO
    • I miei scatti
    • Identità Golose
    • Veleno

PAOLO MARCHI - paolomarchi@identitagolose.it

  • Home
  • Biografia
  • Opere
  • Rubriche
    • Striscia la Notizia
    • Momenti di Gioia
    • Marchi di Gola
    • Rolly GO
    • I miei scatti
    • Identità Golose
    • Veleno
Paolo Marchi
Paolo Marchi
    Marchi di Gola

    6 aprile, mille di queste carbonare anche se alcuni ricordi…

    6 Aprile 2021

    L’ultimo numero di Identità di Pasta, uscito lo scorso 29 marzo, è dedicata a sua maestà la Carbonara. Oggi infatti, martedì 6 aprile, si celebra il quinto Carbonara Day, guai non fosse così. Come ama ripetere Alessandro Pipero, «la Carbonara non sempre viene bene, ma viene sempre buona». Ed è verissimo, nonostante sia facile inciampare in qualche passaggio, soprattutto a casa, tra noi cuochi(ni) per passione o necessità. La tentazione è eternamente la stessa: ricorrere a qualche goccia di panna per evitare l’effetto frittata. E’ una bestemmia assoluta, però, nel dubbio, sempre meglio che cannare l’aggiunta del tuorlo.

    La Carbonara è giovane, da metà anni Quaranta in poi, dalla liberazione di Roma da parte degli Americani tanto che una bibbia come La Cucina italiana, il mensile, ne scrive per la prima volta solo nel numero dell’agosto 1954. E la ricetta è ben diversa da quella ormai fissata ai giorni nostri, segno che il lavoro di scrematura per giungere all’essenziale era ancora lontano. Semplicemente, non se ne sentiva ancora il bisogno.

    Inorridite con noi. Gli ingredienti erano: 400 g Spaghetti, 150 g Pancetta, 100 g Gruviera, 2 Uova, 1 Spicchio di aglio, Sale, Pepe. No guanciale, no pecorino e nemmeno parmigiano. Strano manchi abbondante panna.

    Ma mi sono imbattuto in ben di peggio, anche se va precisato subito che erano gli anni Ottanta, a Southampton sulla Manica, costa britannica, quindi certo un’area non vocata per deliziarsi a tavola, soprattutto se cucinava un inglese. Il posto era simpatico, dava sull’acqua, tavoli all’aperto e tanto naviglio di ogni genere che si muoveva su e giù. Si stava bene, ci si rilassava e una volta che avevi tirato il fiato ordinavi la cena senza tante pretese golose.

    Una volta, due volte e arrivò il momento che crollai e ordinai la carbonara (la iniziale minuscola è d’obbligo). Lo feci per curiosità, non per masochismo. Arrivarono spaghetti troppo cotti, ovviamente, ma quel che proprio era inaccettabile era la salsa, molto liquida: panna, uova e prosciutto cotto, forse pure piselli giusto per un effetto cromatico. E dire che lassù hanno il culto del bacon la mattina a colazione. Immangiabile, se non per cortesia.

    Ma non è finita. Dissi al patron che, tornato in Italia, gli avrei inviato una ricetta molto più gagliarda e italiana. Mi ringraziò e quando tornai da lui l’anno dopo, ordinai subito la carbonara. Ero pieno di speranze, mi sentivo una sorta di missionario della nostra cucina. Errore da matita blu: era ancora quella di prima. Per lui era buona come la preparava lui, soprattutto i suoi clienti la volevano così. Per una più conforme a quella romana c’erano le insegne tricolori.

    Buona Carbonara a tutti. E, visto che in pratica non possiamo invitare a pranzo o a cena nessuno, fatela come piace a voi. Con quello che non stiamo vivendo, nessuno ci mostrerà un cartellino rosso se per una volta abbandoniamo l’ortodossia. Al massimo non ditelo in giro…

    Nella foto, la Carbonara di Francesca Ciucci e Mirka Guberti al Ciambella bar a vin con cucina a Roma.

    • Scaglione e quella magica pastiera pronta per Striscia

    • Dietro ai numeri della pandemia ci sono persone e progetti, ritardi e rabbia

    You Might Also Like

    Piovono Zucchine: alta cucina vegana a Brindisi. Urrà

    22 Agosto 2018

    La Marinara ritrovata e le nuove memorie di Franco Pepe

    17 Gennaio 2019

    Marchionne: come misurare il vero valore di uno chef

    23 Luglio 2018

    No Comments

    Leave a Reply Cancel Reply

Articoli recenti

  • I Carracci a Bologna sono finalmente diventati una meta golosa
  • La Terra dei fratelli Schneider è davvero magica
  • Trento il 29 aprile festeggerà il Ragno e il Cowboy
  • Sorpresa: le Maldive possono pure essere golose
  • Valentina Rizzo porta il mondo alla Farmacia dei sani di Ruffano

Seguimi su Facebook

Subscribe & Follow

Archivi

  • Maggio 2025
  • Aprile 2025
  • Marzo 2025
  • Febbraio 2025
  • Gennaio 2025
  • Dicembre 2024

PAOLO MARCHI
paolomarchi@identitagolose.it

2023 - All Rights Reserved.