Pochi giorni fa mi sono finalmente accomodato a pranzo al Bistro Aimo e Nadia, in via Matteo Bandello 14 a Milano, telefono +39.02.48026205, un locale del quale se ne può parlare solo bene.
Caldo fuori, fresco dentro ma che non percepisci subito. Boccheggi il giusto, bevi acqua fredda, cerchi di sciogliere ogni ruga mentale, rilassarti insomma in attesa del menù. In sei a tavola, si opta per un piatto a testa, ma quale? Antipasto, primo o secondo? Primo per tutti, ma quale? Nessuno va sui paccheri, probabilmente perché è un formato scomodo, tutti o il risotto o la pasta lunga. Per la precisione o il Risotto Carnaroli con zucchine, fiori di zucca, zafferano e burrata o gli Spaghettoni con pesto di erbe, pomodori secchi, mandorle, bottarga di muggine.
Ha vinto il riso 4 a 2 e mi ha stupito. Burrata a parte, la rucola degli Anni Dieci, prima passa la moda e prima tirerò/tireremo un sospiro di sollievo, più fa caldo e meno desidero un risotto. Trovo la pasta più versatile a livello di temperature di servizio. Spaghettoni tiepidi non fanno storcere il naso, un risotto sì. E mai che un’insegna di valore a luglio azzardi una signora insalata di riso.
E mi sono chiesto perché su sei a tavola, quattro hanno fatto una scelta opposta e mi sono dato la risposta: i quattro arrivavano da fuori e chi arriva all’ombra del Duomo da lontano è facile desideri il riso. Scatta quasi automatico. Io mi tengo stretto i “miei” spaghettoni.