Il 6 agosto si è spento a Genova, a quasi 95 anni, Gianni Berengo Gardin, uno dei riferimenti dei miei genitori – e miei – tanto che lui e mio padre avevano anche lavorato assieme nel laboratorio di fotografia che possedevano in via Settembrini a Milano. Se Rolly amava mille cose, le più disparate tra loro, Berengo era la fotografia, scatti e reportage rigorosamente in bianco e nero con la sua inseparabile Leica. Non amava il colore né il digitale e detestava photoshop. La foto doveva essere vera, non lavorata togliendo o modificando qualcosa, troppo facile e poco serio, ciò che appariva nel negativo quello era e quello doveva restare.
Ho letto decine di articoli e di ricordi, ora ci tengo a rimandare tutti all’intervista che Giuseppe Beltrame fece allo scomparso l’8 marzo scorso per Tempi. Buona lettura, merita.
