Domenica 6 ottobre, reduci da un pranzo all’Opera San Francesco, invece di arrivare nella notte nei Paesi Baschi, Luisa e io abbiamo spezzato il viaggio da Milano Linate a San Sebastian per Gastronomika, fermandoci la sera a cena (e lì vicino a dormire per ben poche ore) alla Taberna de Elia a Madrid, un autentico paradiso della carne curato da Aurelian Catalin, per tutti Cata, un rumeno spostatosi da almeno 15 anni nella capitale spagnola, già macellaio nel paese di origine.
Dobbiamo ringraziare Carnicas Lyo, selezionatori di carni di alta qualità e specialisti in maturazioni estreme, per avere concretizzato una dritta importante in un giorno festivo, quando la sera, un po’ ovunque, è ben difficile trovare aperte insegne di pregio. In verità non era previsto lo fosse anche dove siamo scesi, ma il ricordo di una degustazione fatta a Cesate al Grill del Grillo, di tagli maturati oltre sei anni, è risultato una perfetta parola d’ordine.
Di tutto di più, dalla cucina, dalla griglia e dalla cantina, lì nel quartiere di Pozuelo de Alarcón, tra una circonvallazione ben all’esterno della metropoli e Madrid vera e propria. Per capirci, un po’ come pensare di recarsi a Milano per accomodarsi da Davide Oldani, poi arrivare alla Malpensa, prendere un taxi per raggiungere il D’O a San Pietro all’Olmo, dormire a Cornaredo e l’indomani ripartire, tutto senza essere mai entrati in Milano. E’ ancora Madrid? E’ ancora Milano? No, ma quello che ci premeva non era vedere Plaza Mayor, ma fare tappa in un luogo perfettamente in linea con la mia visione di Identità di fuoco.
Cosa ci ha emozionato? In pratica tutto: Crocchette di maiale iberico allevato a ghiande; Pane e pomodoro; Cecina di Leon, cugina della nostra bresaola, di wagyu, bue e rubia gallega; Formaggio manchego fritto con peperone confit; Ratatouille di verdure servita con un…
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