Sono reduce da una due giorni nei Grigioni dove ho vissuto, senza fretta e senza ansie, cosa che non va mai data per scontata, la splendida e articolata realtà di Andreas Caminada, classe 1977, prima di tante aperture nel 2003, l’ultima deve ancora arrivare.
Il suo nome è legato, a Fürstenau, ben oltre Bellinzona e poco prima di Coira e del Liechtenstein, al ristorante ricavato all’interno dello Schloss Schauenstein, un castello che ormai occupa per intero, ma che nel ‘03 gli venne concesso solo parzialmente, giusto una parte del piano terra.
Andreas è tanta qualità, solo lì 4 stelle rosse (3+1) e due verdi (1 e 1), 19 nella Gault Millau e, per non farsi mancare nulla, un posto nei 50 Best, il 47° per l’esattezza. Ma è pure tanta simpatia e molta disponibilità, zero arroganza e uno sguardo ampio, sui monti e le valli attorno, con l’amministrazione lasciata alla moglie Sarah.
Lì ti colpiscono tante cose, compreso un rilucente orto, ma, su tutto, due aspetti in particolare: Fürstenau in sé, 343 abitanti, e le nazionalità dei clienti. Grazie all’imperatore Carlo IV è città dal 1354, ma ancora oggi bastano poche mani per contare i residenti che ci tengono maledettamente allo status del loro agglomerato. Ha detto lo chef: «Arrivo da Sagogn, mezzora di auto da qui, siamo un comune di circa 750 anime e non siamo certo una città. Così fanno le battute perché ho lasciato il villaggio per cercare fortuna in città». Per capirci, in Italia il primo requisito per ottenere lo status di città è di…
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