La ricetta della pentolaccia nasce l’ultimo mercoledì di maggio 2024, l’ultimo giorno di riposo prima dell’autunno perché in piena estate il Don Diego a Grottammare (Ascoli Piceno) non chiude mai.
Anche in quella giornata casualmente (ironico) io e la mia compagna Francesca ci trovammo nei pressi dello chalet a mare. Qualche decina di minuti prima che arrivassimo, i miei pescatori di fiducia avevano lasciato ogni ben di Dio raccolto nella notte: scorfani, San Pietro, mazzancolle e così via.
A quel punto Francesca, ormai al sesto mese di gravidanza e buongustaia da sempre, con sguardo languido disse: “Ho famissima, vorrei una padella enorme con tutto il pesce che c’è ma con poca pasta per mantenere la glicemia nella norma”.
Anche se, di cucinare, quel giorno non avevo particolarmente voglia, per la famiglia non potevo tirarmi indietro. Così, di corsa, mi misi il grembiule e iniziai a sfilettare, accendere il bollitore e i fornelli.
Intanto, lei si era messa a preparare la tavola, apparecchiò e attese la creanza dall’orto: fragole, i primi cetrioli, i primissimi pomodori, pepe rosa, basilico, timo…
Così nacque la…
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