In Salento, Parabita accoglie l’Arte Bianca del maestro pasticciere Antonio Campeggio, ma anche il Contenitore, il ristorante e bistrot di Federica Negro e Marco Tornesello, moglie e marito, lei in cucina e lui in sala. Da sei anni hanno sede in via Padre Serafino 14, ma tra web e biglietti da visita è riportato anche un secondo ingresso, quello al 5 di via Gaetano Cataldi, dietro l’angolo. Però, appena fa caldo, quindi da adesso in poi, apparecchiano a pochi metri, in piazza degli Uffici, spazio molto gradevole, chiuso su un lato dalla chiesa dedicata alla Madonna del Rosario. Prima della pandemia, avevano ancora più aria e luce in un campo poco lontano, con le palme, tutto molto bello al punto da suscitare troppe gelosie per non dovere un brutto giorno dovere cambiare per rinascere dove sono ora.
Strano ma vero: per quanto sia tornato nel Salento più prossimo a Santa Maria di Leuca un quarto di secolo fa, ogni anno trovo nuovi indirizzi. Questo merita e dire che avrei dovuto prestare più attenzione a un suggerimento che alcuni anni fa mi arrivò da Solaika Marrocco, chef stellata in Lecce, Primo restaurant, che poco tempo fa mi ha ricordato di avermi suggerito di visitarli, ben prima del covid, poi i problemi e il trasloco avevano fatto cadere tutto, fino al 12 giugno.
Quando mi capitano circostanze come queste, quella di visitare un’insegna per la prima volta ben dopo la sua apertura, se mi trovo bene mi do del tonto per avere perso tempo. Se mi delude, mi dico che avrei dovuto capire meglio a cosa andavo incontro, valutare con più attenzione ogni aspetto e non andarvi proprio. Ma facile dirlo dopo, non si..
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