Ognuno ha i suoi momenti magici, indelebili. Il mio primo data 10 febbraio 1974 a St.Moritz, mondiali di sci alpino, la gara? Lo slalom maschile. Sei giorni prima, Gustav Thoeni aveva vinto l’oro in gigante ed era atteso al bis in speciale. Prima manche sotto tono però, per uno come lui, giusto l’ottavo tempo. Ma fu la chiave del suo trionfo perché corse la seconda senza avere nulla da perdere, sempre al limite, in una giornata di sole, caldo e neve pappa. Quando tagliò il traguardo, nessuno nel parterre ebbe dubbi sul valore assoluto della sua prestazione. E dovevano scendere ancora in sette, compreso Piero Gros, l’altro fuoriclasse azzurro, miglior tempo la mattina presto. Il piemontese saltò, altri saltarono con lui e chi rimase in piedi si accodò al Gustavo nazionale.
C’ero, 18enne portaborse delle macchine fotografiche di mio padre e garzone di una rivista di sport invernali che non esce più. Io il ritratto della felicità quel giorno anche perché all’estero sono sempre pronti a criticarci, però pure ad ammirarci e invidiarci per il tantissimo che raccogliamo in ogni sport, e non solo. Quasi si stupiscono, ma basta ignorarli e si sgonfiano, mentre noi italiani procediamo idea dopo idea.
Una mi ha portato una volta ancora nella perla dell’Engadina per la nuova stagione invernale della Langosteria di Enrico Buonocore, primo inverno pieno per la versione alpina di una bontà a tutto pesce, lanciata lo scorso 21 gennaio e quindi con alle spalle solo mezza stagione invernale. Ora invece abbraccia tutto l’arco dei mesi freddi, annunciati da importanti nevicate. In attesa delle vacanze di Natale e Capodanno, ormai ci siamo, nei fine settimane e in alta stagione questa creatura sa tutta efficienza, marcia alla media giornaliera di…
Continua a leggere qui.