La brigata di Tetsu ad Asacoli Piceno venerdì 5 maggio a pranzo. Da sinistra verso destra: Lorenzo Lauretani (ai secondi); Alessandro D'Amico (ai primi); Raechelle Acosta (lavapiatti); Domenico Mora (sous chef); Giacomo Costantini (executive Chef e socio al 50%); Alessandra Alessandrini (accoglienza in sala e socia al 50%); Simone Bernabei (cameriere); Noemi Ciabattoni (pasticciera); Ludovico Croce (sommelier) e Giorgio Bachetti (cameriere). Nella foto non sono presenti Saverio Farina (sushi man) e Valeria Rapagnà (hostess di sala). Foto Paolo Marchi
Ascoli Piceno, per tutti Ascoli, è una perla incastonata tra i primi contrafforti dell’Appenino marchigiano, l’Adriatico a 28 chilometri, i monti meno. Se inizi a conoscere bene un ascolano, invariabilmente ti ricorda che “Ascoli era Ascoli quando Roma era pascoli”. Ed è vero. Città splendida, ha donato all’ossatura della Cucina italiana le sue olive ripiene e fritte, piatto dai natali nobiliari perché solo le famiglie più ricche potevano contare su grandi quantità di carne che sovente nemmeno riuscivano a consumare interamente a tavola.
Ma non basta la Tenera Ascolana per essere considerata una gastro-capitale, una destinazione che non si può ignorare come è per Castel di Sangro, per via di Niko Romito, o Senigallia per Cedroni e Uliassi. Serve ben di più, a iniziare da uno chef dalla cifra alta e originale. Il capoluogo non l’ha in pratica mai avuto e questo porta pure a pensare che nemmeno gli interessi. Chi ama il pesce prende la macchina e ha solo l’imbarazzo della scelta, su e giù lungo la costa adriatica, e più in generale gli stellati non se ne stanno su altri pianeti. Senza contare che un po’ ovunque, certo non a Milano, chi ha i soldi non vuole farsi vedere spenderli nelle insegne più esclusive della propria città.
Questo lungo preambolo per dire con sicurezza che dallo scorso 9 agosto, da meno di un anno, pure Ascoli ha il suo locale che merita il viaggio. Si chiama Tetsu, ferro in giapponese, omaggio alla sua precedente anima. Lì in via Niccolò IV, al civico 15, telefono +39.0736.396690, aveva sede il ferramenta della famiglia Pespani, primo anno di attività il 1880, ultimo il 2021 quando quello che era un riferimento nel raggio di decine di chilometri si arrese ai megastore e all’e-commerce. Lo rilevarono Alessandra Alessandrini, già industriale ramo surgelati, e Giacomo Costantini, chef…
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