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    Identità Golose

    Di che pasta è fatto Mario Guelfi, una vita in un libro

    5 Agosto 2021

    Mario Guelfi è un signore di 78 anni, nato nel maggio 1943 a Sarzana, dove la Liguria e la Lunigiana lasciano in pratica spazio alla Versilia e, quindi, alla Toscana. La sua vita è stata raccontata dalla giornalista Donatella Bogo, e fotografata da Paul Green e Claudia Ciana, in una libro che Mario si è praticamente regalato e che chi lo volesse deve richiederlo a lui chiamando uno dei due locali in località Bocca di Magra, frazione sul fiume e sul mare del comune di Ameglia. Il più noto è la Capannina Ciccio, telefono +39.0187.65974, e-mail rist.ciccio@gmail.com, il più recente il Garden, +39.0187.670773, anche albergo e pizzeria, poi c’è una seconda Capannina a Marina di Massa e nella piana di Luni l’azienda agricola e vinicola, due le referenze a tutto Vermentino.

    Il titolo mi piace molto per la sua forza: Di che pasta è fatto un uomo. Senza punto interrogativo perché non è una domanda, bensì un’affermazione, un attestare la forza di chi è nato in piena seconda guerra mondiale e la vita prima l’ha subita e poi l’ha domata e vinta. Era figlio di Domenico, per tutti Ciccio, il nomignolo usato durante la guerra partigiana, e di Anna, unico maschio, quattro le sorelle. Amava esplorare la natura, era la sua scuola: «Un giorno, avanti nel tempo, si scoprì che ero dislessico. Nelle interrogazioni mi aiutava un’ottima memoria, ascoltavo tutto, memorizzavo e ripetevo. Però un giorno l’insegnante, sospettosa, mi disse di concentrarmi su un certo passaggio e io feci scena muta». Fine del gioco.

    A Sarzana, Domenico Guelfi conduceva una gelateria, poi aprì una macelleria, quindi pure una tripperia e infine un banco di generi alimentari attaccato a un calesse trainato da un cavallo. Non bastava però per assicurare un minimo di benessere in casa. L’intuizione che si sarebbe dimostrata vincente, fu quella di aprire una trattoria alla foce del fiume Magra. «La gente, in un’Italia che portava ancora i segni del conflitto, stava iniziando a viaggiare, cercava l’estate e mio padre gliela imbandì». Il primo servizio il 3 maggio 1951, settant’anni fa. Mario aveva compiuto 8 anni il giorno prima. I clienti più assidui? Pittori, scuitori e giornalisti, poeti, sceneggiatori e…

    Continua a leggere qui.

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