Sono oramai ventun’anni che Luca Landi, nella foto con il giornalista Andrea Grignaffini, è impegnato nelle strutture alberghiere di Salvatore Madonna, tra Marina di Pisa, dove arrivò nel 2000, all’età 26 anni, e Viareggio, dove si è trasferito nel gennaio 2016 cambiando hotel e ristorante, per forza, ma non insegna perché è stato lo chef del primissimo Lunasia e lo è tuttora dell’attuale. Si chiama infatti Lunasia anche il locale del Plaza e De Russie, un 5 stelle lusso ristrutturato tra il settembre 2017 e il luglio 2019. Il tempo di convincere di nuovo la Michelin a riconoscergli la stella, ed ecco scoppiare la pandemia. Che non è affatto un pessimo ricordo, ma un incubo ancora ben presente.
Landi è lucchese, di Bagni di Lucca, alle spalle del capoluogo e di Pescia e prima della Garfagnana e dell’Abetone. Proprio per questo, è facile per lui sentirsi incasellato come garfagnino, errore da evitare. Visto che siamo in Toscana, regione i cui abitanti sono attentissimi a ogni loro confine, Luca si arrabbia perché non lo è. Lui è un lucchese proiettato verso il mare, l’esatto opposto dell’altra metà della sua provincia. E nei suoi piatti c’è moltissima Versilia se pensiamo ai prodotti, meno se prestiamo attenzione alle ricette in sé.
Lasciamo stare il primo Landi, quello di un albergo che Salvatore Madonna ha dato in gestione, e concentriamoci su quello del Plaza. L’ho applaudito per la coerenza. Propone la sua cucina che nasce da esperienze che hanno ben poco di italiano. Questo perché il toscano, tra innovazione e tradizione, ha sempre sposato la prima «e non vedo perché dovrei abiurarla ora che c’è il covid e preoccupazioni che spingono molti verso piatti noti, che non impegnano e nemmeno spaventano». Nell’eterna discussione attorno alla coerenza – in una persona è un pregio o un segno di stupidità? -, in lui buona la prima. Landi è Landi, sempre, e da alcuni anni con una profondità che merita rispetto sincero, merce sempre più rara oggigiorno. Se optasse per scenari diversi, a pari prodotti non avremmo preparazioni altrettanto efficaci perché sarebbe il primo a…
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