Se Como, da alcuni anni, è diventata anche una meta gastronomica, e non solo di piacere turistico, è anche merito di una figura concreta e di spessore come Davide Caranchini, classe 1990, da circa otto alla guida di Materia, ristorante di Cernobbio che guida assieme alla compagna Ambra Sberna, lei in sala e lui in cucina, siciliana lei e comasco lui a formare una coppia sul lavoro e nel privato.
Lunedì 28 marzo Davide è salito sul palcoscenico del Teatro Manzoni a Milano per ritirare il premio come chef dell’anno per la Guida di Identità Golose ai Ristoranti di Italia, Europa e Mondo, una giovane stella capace di rendere apparentemente semplice, alla portata di tutti preparazioni che semplici non lo sono affatto. E non è solo una questione di abbinamenti che difficilmente uno può conoscere e anche incasellare senza sbagliare in una voce del menù.
Un esempio per tutti: Midollo e zafferano, una bandiera di Materia, ma se lo ordinate quando vi arriverebbe a tavola? I due elementi principali fanno pensare a un Risotto alla milanese con ossobuco, ma sarebbe troppo scontato, un giochetto per cuochi banali. E’ un dessert, prendere o lasciare, la decisione spetta all’ospite che, non scordiamocelo, è un volontario. Nessuna autorità può obbligare qualcuno a frequentare questa o quella insegna. Si tratta di fiducia.
La motivazione del premio non lascia dubbi: «Comasco, classe 1990, ha valorizzato le sue importanti esperienze all’estero, tra Londra e Copenhagen, costruendo un…
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