E’ già molto bello in sé tornare a San Vito Lo Capo in Sicilia, provincia di Trapani, se poi le date coincidono con il Cous Cous Fest meglio ancora perché questo spazio tra mare e terra è di estrema bellezza. Se qualcuno avesse dei dubbi provi a prenotare una stanza per la settimana che sta per iniziare. Ci siamo appena lasciati alle spalle il campionato italiano di cous cous, vincitore il marchigiano Pierpaolo Ferracuti del Retroscena di Porto San Giorgio, quasi una questione di simpatia tra santi, entrambi scomparsi nel 303, e già questo centro si proietta, tra eventi, degustazioni e concerti, sul campionato del mondo, fissato da giovedì 22 a sabato 25.
Edizione numero 25. Ferracuti debutterà contro la Tunisia; Francia, Costa d’Avorio, Brasile, Marocco, Palestina e Argentina gli altri Paesi in gara. Finale tra i due più votati, giuria popolare e giuria tecnica, il cui giudizio incide di più anche se quasi sempre alla fine coincidono, specie se i divari sono netti come a livello di concorso tra allievi 18enni degli istitituti alberghieri. Erik Cinquerughe ad esempio, siciliano di Caltanisetta, ha convinto tutti con Abbracci di cous cous, un tortino dove i tentacoli di polpo più che dare gusto e sostanza, simboleggiavano il suo amore verso la Sicilia, i suoi mari, le sue terre e i cuori delle persone. Tutto pensato durante la pandemia, quando si viaggiava più con la mente che per davvero.
A livello gara tricolore, tre preparazioni da applausi. Poi però, trattandosi di un confronto, due i finalisti e due gli eliminati. Ferracuti ha avuto la meglio su Gianluca Ganci, palermitano, sous chef ai Fontanili di Gallarate, bravo a dipingere colori e sapori con un Cous cous di ricciola, brodo dashi e pomodori. Purtroppo, a tanta eleganza i più hanno preferito la forza del Ricordo di una panzanella del marchigiano, gamberi, gazpacho e sedano, un purosangue da domare a livello piccantezza, un po’ troppo…
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