Un mese fa, lunedì 18 luglio, il Lido 84 dei fratelli Camanini, Riccardo in cucina e Giancarlo in sala, si confermava a Londra il miglior locale italiano in base alla classifica del World’s 50 Best Restaurants, e l’ottavo assoluto al mondo. Nel 2021 ad Anversa in Belgio sempre loro al top in casa Italia, ma a livello mondo il 15°. Ritrovati gli appunti di un’intervista a caldo nello scomodo ex mercato del pesce lungo il Tamigi, passo subito alla loro pubblicazione prima di smarrirli di nuovo.
La parola a Riccardo: «La premiazione dei 50 Best è sempre un momento spettacolare ed è davvero una soddisfazione essere saliti ancora più in alto, però io continuo a vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto. Sono l’ultimo arrivato in questa realtà che abbraccia colleghi di decine di diverse nazioni, e non sono certo da solo. L’Italia in questa ventesima edizione ha piazzato ben sei chef nei primi 29, straordinario, e allora mi chiedo dove siano le nostre istituzioni. Siamo sulla cresta dell’onda da diversi anni, basti pensare a quanto ha ottenuto nel tempo Massimo Bottura, eppure anche a Londra siamo soli».
– Siete un locale giovane, si ricorda il primo giorno di apertura?
«Certo: 21 marzo 2014, ci piaceva coincidesse con l’inizio della primavera. Un unico tavolo prenotato, per due persone, da parte di una persona che sarebbe diventata una nostra collaboratrice».
– Cosa capì?
«Che bisogna saper gestire i sogni e le ansie. Il signor Marchesi ci parlava sempre del valore del dubbio. Si deve conoscere la storia, in questo caso della cucina, e saperla rileggere. Ne parlo molto spesso ai ragazzi».
– Cosa bisogna evitare?
“Di demoralizzarsi, abbattersi così come certi sogni li lascio agli altri».
– La cosa più importante?
«Leggere e saper crescere, trarre insegnamento dalle…
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