È sempre difficile dare spessore al tempo quotidiano in un’epoca dominata dalla pandemia e da poco anche dalle angosce legate all’invasione russa dell’Ucraina. Alberto Gipponi aprì infatti il suo Dina, a Gussago in Franciacorta, il 17 novembre 2017, ma quanti stop-and-go da allora, non si può proprio dire che siano passati quasi quattro anni e mezzo. A seconda degli umori del momento, un po’ meno o un po’ di più. L’ultimo ritorno ai box data 23 dicembre 2021, il nuovo ritorno in pista la sera di giovedì 7 aprile, con l’intenzione di rimanere aperto in estate perché in quella dello scorso anno gli affari sono andati davvero bene e lui spera sia iniziato un nuovo capitolo a livello di flussi gastro-turistici, una ridistribuzione dei movimenti tra mesi freddi e mesi caldi, a favore di quest’ultimi.
Lo potremo sapere solo più avanti, a fine anno. Di certo, Gipponi non ha occupato l’inverno pettinando le bambole. Ha studiato un nuovo capitolo nel segno del momento più italiano della tavola italiana, la pasta, e ha giocato sul nome di questo nuovo menù degustazione: I m pasta, “io sono pasta” ma anche “Io impasto”. Gioca così su ricette, gesti, formati e condimenti, ma anche sul concetto di impastare nuove idee, tecniche, materie prime, sughi, attese. Tre mesi per gettare le fondamenta, una settimana di prove, di tessere spostate secondo logiche chiare soprattutto a lui e finalmente il “sono pronto”.
Abbiamo due o tre linee che giocano tra loro, dal piatto goloso e chiaro a tutti come i casoncelli in crema di grana padano che uno ordina, consuma, paga e saluta perché la pausa pranzo dura poco più di un battito d’ali, alle forme che assumono i concetti e gli spiriti che abitano nella mente di Alberto. Si può optare per un Menù all’italiana di 4 portate a scelta a 70 euro; oppure i…
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