Nessun dubbio: l’alchermes è sinonimo di zuppa inglese. Poi però un giorno pranzi al Retroscena di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo, e alla voce dessert noti il Riso all’alchermes, angostura e vaniglia. Non amo questo liquore nato a metà del Settecento nel convento dei frati di Santa Maria Novella a Firenze. A voler essere più espliciti e precisi, non impazzisco per i dolci liquorosi, però prima di giudicare, assaggiare.
E se non fosse stato per quella prova, questo riso non sarebbe stato protagonista, martedì 1 febbraio, a Striscia la notizia perché un Capolavoro italiano in cucina. Adesso, ma non allora i chicchi di riso non erano cotti, bensì crudi pur se passati al fuoco, come Pierpaolo Ferracuti e Richard Abou Zaki hanno ricordato nella trasmissione di Canale 5.
Prima però Ferracuti, marchigiano di Porto San Giorgio, ha ricordato da dove arrivano questi due chef e soci che sommano sessant’anni in due, ma 35 Pierpaolo e dieci in meno Richard, radici libanesi e emiliano di adozione. Ha raccontato Ferracuti: «Il progetto Retroscena nasce dopo anni trascorsi nel Nord Europa, poi all’Osteria Francescana di Massimo Bottura dove, prima ho conosciuto Audrey Croccel, ora mia moglie, poi Richard, il mio socio. All’inizio era tutto dovuto al mio desiderio di tornare a casa e aprire un locale dove sono le mie radici».
E dove i genitori erano già impegnati in un locale tutto loro: «Avevano un lido sul mare, lo Chalet Sombrero, che abbiamo trasformato la sera in una pizzeria. Poi c’è…
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