Ci sono insegne che contribuiscono a fare la storia della ristorazione, alcune nel tempo finiscono nel libro dei ricordi, altre continuano a brillare grazie alla capacità dei titolari di rinnovarsi senza stravolgere la loro stessa natura e cucina. Come accade a Viareggio. Per noi di Identità Golose Milano è un onore accogliere nell’hub di via Romagnosi, giovedì e venerdì, il 7 e 8 ottobre, il mondo della famiglia Franceschini, di Romano e di Franca, lui tra sala e cantina, lei in cucina, una favola che hanno iniziato a scrivere il 15 aprile 1966 al 120 di via Mazzini, dove sono tutt’ora.
Loro sono sinonimo di cucina di mare, fedeli al loro universo ma capaci di aprirsi via via a nuove figure molto importanti come loro figlio Roberto, la cui carta dei vini è di impressionante spessore. E tra forni e fornelli sua madre ha passato la mano a Nicola Gronchi, carrarino, classe 1984, figlio di un macellaio, che è quasi il colmo vista l’anima di Romano, bravo a ottenere la stella a Forte dei Marmi nel 2018/19 e bravo a rispondere alla chiamata dei Franceschini nel gennaio 2020.
La data, quest’ultima, fa capire i problemi che Gronchi ha scoperto di dovere affrontare a partire dal marzo dello scorso anno, una pandemia che si è sommata all’impegno di entrare in un locale dove non è vero che non puoi toccare nulla in carta, ma nel quale, chi viene, si aspetta determinate certezze, come i leggendari Calamaretti ripieni di verdure e crostacei. Se provassero a toglierli per proporre altro, ci sarebbe l’insurrezione. Ma sono intelligenti e restano fedeli alle loro certezze.
Così Nicola può aggiungere sue idee a quelle dei Franceschini, aggiornare il mondo lì in via Mazzini che non è certo sul…
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