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Paolo Marchi
Paolo Marchi
    Identità Golose

    René Redzepi, i 50 Best e quella terza stella finalmente arrivata

    15 Settembre 2021

    Il 5 ottobre ad Anversa, René Redzepi tornerà il cuoco numero uno al mondo in base alla classifica dei World’s 50 Best Restaurants, quinta volta in carriera dopo i successi nel 2010, 2011, 2012 e 2014. Ciò sarà possibile nonostante sia stato creato nel 2019 il club dei Best of the best che raccoglie tutte le insegne vittoriose, compreso quindi lo stesso danese. Che però nel frattempo, chiuso il Noma nella sede di sempre, lo ha riaperto, sempre a Copenhagen, ma da tutt’altra banda, tornando quindi eleggibile. Per celebrare tutto questo, comunque, abbiamo ancora tre settimane di attesa. Ora preme un altro traguardo tagliato dallo scandinavo.

    Hai infatti un bel dire che si vive benissimo anche con due stelle Michelin, soprattutto se in tutti questi anni, dall’apertura del Noma nel 2004, hai rivoluzionato la cucina scandinava e alla lunga imposto nuove visioni al mondo intero. Però il giorno che la rossa decide che ne meriti tre non stai più nella pelle, e questo è bellissimo sia per Redzepi sia per la stessa guida che si conferma la numero uno. Letteralmente spacca.

    La foto qui sopra l’ho scattata il 27 giugno 2017 a Barcellona quando gli organizzatori dei 50 Best festeggiarono i loro primi quindici anni di splendida vita. Non ricordo il tema di quel confronto, però l’avevo messa da parte perché mi colpì come tutti i tre stelle, Ferran Adrià, primo a sinistra, Joan Roca al centro, quindi Massimo Bottura, Will Guidara e Daniel Humm stessero guardando qualcosa o qualcuno alla loro destra, René no. Occhi quasi chiusi, sembra disinteressarsi a quanto sta accadendo attorno a lui.

    Il numero di stelle non c’entra niente, però è come se lunedì scorso la Michelin avesse regolato gli orologi del Noma e del suo chef-patron, portandolo sullo stesso fuso dei suoi colleghi. Per i Paesi Nordici festa grande, con le edizioni 2021 salgono a quattro i tre stelle: Maaemo a Oslo, Frantzén a Stoccolma, Geranium e Noma a Copenhagen, che così raddoppia. E vi sono momenti durante i quali, fatte le debite proporzioni, mi sembrano facciano più rumore nel mondo dei nostri undici.

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