Se in Val Gardena dici che stai andando al Tyrol, nessuno può avere dei dubbi: ti stai recando a Selva di Val Gardena, in Strada Puez 12, poche costruzioni e moltissimo verde, dove questo hotel brilla dal 1966 e che da alcuni anni Bibiana Dirler, suo marito Maurizio Micheli e loro figlio Emanuele stanno riportando agli splendori del secolo scorso. E lo fanno anche attraverso la cucina, non solo con progetti di ampliamenti e ristrutturazioni per ricavare stanze ancora più spaziose e comode, lavori che la pandemia non ha certo agevolato.
La struttura, un quattro stelle, ha tutto quel calore tipico delle case alpine, legno, tantissimo, fiori, soprattutto gerani, le persone in abiti tipici che tra Tirolo e Austria non sono indossati per folclore, bensì quotidianamente per marcare l’appartenenza a una precisa cultura, storia, regione. E questo anche quando la vita porta ad amori che rompono gli schemi più ovvi. Maurizio infatti è un toscano della Val d’Orcia che si recava in vacanza in Gardena come centinaia di migliaia di altri turisti da ogni angolo del mondo, in estate e in inverno, solo che lui non è in pratica mai ripartito. Lo ha trattenuto Bibiana.
Il Tyrol deve tutto a Frida Kasslatter e a suo marito Karl come viene raccontato in Storia di una famiglia, scritto con sentimento da sua nipote Bibiana nel 2016 per festeggiarne i primi cinquant’anni di storia. Frida incarnava l’albergatrice perfetta, curiosa e infaticabile tanto che usava le vacanze per visitare hotel diversi e cogliere spunti utili per migliorare il suo. Non l’ho mai incontrata, però mi viene spontaneo pensare che non fosse una signora malleabile. La immagino scolpita nella roccia e questo ha comportato un rovescio della medaglia importante come la faccia principale. In pratica, portò talmente in alto il Tyrol che alla lunga arrivò a credere che non vi fossero più margini di crescita, di miglioramento. La perfezione in terra e ne rimase…
Continua a leggere qui.
Nella foto: All’hotel Tyrol di Selva di Val Gardena, il 1° agosto 2021, hanno saluto il mese vacanziero per antonomasia con una cena che ha avuto per protagonisti il residente chef Alessandro Martellini, secondo da destra, e il suo mentore Antonio Guida. All’estrema sinistra Federico Dell’Omarino, l’ombra di Guida fin dal Pellicano a Porto Ercole, e al centro Alessio Bigoni, sous chef di Martellini.