Portofino non è un borgo ligure da turismo mordi e fuggi, anche se dall’alba al tramonto è un continuo via vai di barche dai comuni tutt’attorno che scaricano turisti a più non posso per riprenderli quando gli stessi non sanno più cosa fare, poco in fondo, e fotografare, tantissimo. Non lo è perché la strada da Rapallo, in tutto una decina di chilometri, è stretta, piena di curve e di pericoli soprattutto per chi la percorre a piedi o in bici, cinghiali compresi che a notte fonda scendono dai boschi in cerca di cibo.
Questa perla, giusto vanto del Golfo del Tigullio, e dell’Italia intera, è un concentrato di bellezza che richiede tempo e adeguate risorse per goderselo in pieno evitando le trappole per turisti, soprattutto al bar e a tavola. Non si è mai andati lì, oltre Santa Margherita, per mangiare bene, bene per come la intendiamo noi di Identità Golose. Ma molto è cambiato negli ultimi mesi e la Langosteria nella vicina Paraggi non è più l’unica eccezione.
La famiglia Cerea ha aperto allo Splendido a mare, Luigi Taglienti è stato chiamato a profumare lo Splendido vero e proprio, Carlo Cracco ha rinnovato completamente il Pitosforo, telefono +39.0185.1636026, chiuso da quattro anni dopo lustri e lustri di ricchissima vita sul molo Umberto 1° proprio dove attraccano gli yacht più belli. Aperto da Marco Vinelli nel 1951, si farebbe prima a dire quali sono i pochi vip che non vi hanno mai messo piede.
Cracco gli ha cambiato pure nome, ora sarebbe Cracco Portofino, ma per tutti a lungo sarà il Pitosforo, al massimo di Cracco che lo ha inaugurato venerdì 2 luglio. Tutto molto ragionato, nessun proclama, con il 25enne Mattia Pecis resident chef, a sinistra nella foto, i primissimi passi compiuti quando non era ancora maggiorenne dallo stesso chef-patron in via Hugo a Milano, poi una bella esperienza da Norbert Niederkofler dal quale sarebbe tornato, lassù in Alta Badia, dopo le chiusure per pandemia se…
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