Nessun dubbio: per la stragrande maggioranza delle persone il Tartufo con l’iniziale maiuscola è quello bianco, il Pregiato di Alba e d’Acqualagna, la sua stagione l’autunno e la sua morte sui tajarin così come su carna cruda, un buon ricco risotto o due uova al burro. Però al mondo sono censite 114 specie diverse di tartufi, cinque quelle commestibili nel vero senso della parola. Non solo sua maestà il Bianco, ma un pokerissimo che ci garantisce tartufo tutto l’anno.
Lo sa benissimo Luigi Dattilo, titolare a Savigno, in provincia di Bologna, di Appennino Food Group il cui fatturato arriva per l’85 per cento dal pianeta tartufo. E’ lui la persona che più crede nell’importanza di spalmare le migliori versioni di questo magico tartufo ipogeo su tutti e dodici i mesi. A un patto: non pretendere di avere con le versioni nere o bianco pallido gli stessi risultati garantiti dal Bianco pregiato. Si può essere campioni del mondo di pugilato in più categorie, basta non mandare un medio sul ring contro un peso massimo.
Per iniziare a fare cultura su questo aspetto, Dattilo ha presentato, lunedì 28 giugno a cena, un umidificatore a ultrasuoni di nuovissima concezione alla Scogliera, il ristorante tutto mare e ricchezza sull’isola della Maddalena, tra la Sardegna e la Corsica, chef Massimo Guzzone, patron Andrea Orecchioni. E dal 9 all’11 luglio tre appuntamenti a tutto tartufo, due cene e un pranzo domenicale, all’hub di Identità Golose Milano con Marco Canelli, chef di Vicolo Colombina a Bologna. Sempre nel segno del progetto di Luigi Dattilo legato a tutti i colori di questo stregante fungo ipogeo, un programma che si avvarrà sempre più del supporto di una teca umidificante realizzata assieme con l’Italproget di Enrico Bianchini a Bettona in Umbria, valore della vetrinetta 8mila euro. Ma, attenti, non è in vendita. Dattilo ne ha fatte costruir…
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