Due delle tre più grandi regioni italiane sono isole, Sicilia prima e Sardegna terza e tra loro il Piemonte. Ben distante, per superficie, parlo di isole, l’Elba, che precede a sua volta Sant’Antioco, Pantelleria, San Pietro, l’Asinara, Ischia, Lipari e Salina, decima per estensione. Tutto questo scritto perché la puntata di Capolavori italiani in cucina, in onda a Striscia mercoledì scorso 19 maggio, ha avuto per protagonista non solo uno chef procidano, ma anche un piatto della tradizione procidana. E Procida, terza “oasi” in mare a livello campano, dopo Ischia e Capri, ha una cifra, uno spessore e una storia che vanno ben oltre i suoi chilometri quadrati, poco meno di quattro.
E proprio Procida sarà nel 2022 la Capitale italiana della cultura, un ottimo motivo in più per recarsi al 69 di via dell’Arancio a Roma e incontrare lo chef dell’Adelaide, il ristorante dell’hotel Vilòn, Gabriele Muro. Non è più un ragazzo, ma gli anni non sono ancora quaranta, che compirà nel 2023. La sua carta rende omaggio alla capitale e gioca con accostamenti originali, suoi. Poi ecco il menù procidano che mi ha intrigato.
A Striscia una ricetta in cui domina il pomodoro e anche il pesce, solo che lo cerchi e non lo trovi come suggerisce il nome stesso di questo piatto che un tempo era unico perché figlio degli stenti di tante famiglie: O’ pesce fujuto, il…
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