Martedì scorso 26 maggio è andato in onda a Striscia la notizia il Capolavoro italiano in cucina più creativo di tutta la stagione: l’Insalata russa caramellata di Carlo Cracco, di un vicentino classe 1965 che frequentò l’istituto alberghiero di Recoaro per ritrovarsi a fare gavetta porzionando in provincia piastre di scopetòn, fette di polenta al profumo di aringa, la prima riempie e l’aringa dà l’idea del mare in tavola. Da lì sempre più in alto Gualtiero Marchesi a Milano, l’Enoteca Pinchiorri a Firenze, di nuovo il Maestro ma in Franciacorta, quindi le Langhe e nel 2000 finalmente Milano da primattore.
Martedì scorso 26 maggio è andato in onda a Striscia la notizia il Capolavoro italiano in cucina più creativo di tutta la stagione: l’Insalata russa caramellata di Carlo Cracco, di un vicentino classe 1965 che frequentò l’istituto alberghiero di Recoaro per ritrovarsi a fare gavetta porzionando in provincia piastre di scopetòn, fette di polenta al profumo di aringa, la prima riempie e l’aringa dà l’idea del mare in tavola. Da lì sempre più in alto Gualtiero Marchesi a Milano, l’Enoteca Pinchiorri a Firenze, di nuovo il Maestro ma in Franciacorta, quindi le Langhe e nel 2000 finalmente Milano da primattore.
Cracco è arrivato in Galleria due anni fa portando con sé un piatto incredibile, l’Insalata russa caramellata. Ma come si fa a pensare di racchiudere dell’insalata russa tra due dischetti di zucchero? «Il problema dell’insalata russa è uno solo, che dopo la prima cucchiaiata diventa un po’…
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