Se dici cacciucco sei in una città ben precisa, Livorno. Se dici brodetto cambi mare, dal Tirreno all’Adriatico, quale brodetto però? La costa è disseminata di sue ricette, dalle lagune venete alle città romagnole, ma nessuno lo esalta come marchigiani e abruzzesi. Una volta in Molise brilla quello di Termoli, poi sparisce o diventa una generica zuppa di pesce. Tra i riferimenti assoluti quelli di Fano, Ancona, Porto Recanati, San Benedetto, Vasto. Altri dieci chilometri ed eccoci a San Salvo, dove l’Abruzzo ha fine. Proprio a San Salvo Marina brilla la stella del Metrò dei fratelli Antonio e Nicola Fossaceca.
Il Capolavoro italiano in cucina, celebrato nella puntata di Striscia la notizia di mercoledì 25 novembre, è proprio un brodetto, quello di Vasto mediato dalla sapienza e dall’esperienza del Fossaceca cuoco, Nicola. Che si discosta dall’ortodossia a livello di utilizzo dei pesci, non più interi, fermo restando che quello vastese non prevede, unico tra tutti, il soffritto.
Ha raccontato Nicola, classe 1983, la cui famiglia è molisana: «Per me il brodetto è il ricordo di quando tornavo a casa, salivo le scale e c’era questo profumo che usciva dal coccio in terracotta e mi inebriava. Già così, era un grande spettacolo. Tutto ruota attorno a una data, il 1830 quando il pomodoro sostituì il brodo di pesce preparato dai pescatori con l’acqua di mare».
Non un pomodoro qualsiasi: «Noi utilizziamo il mezzotempo che è tipico di Vasto. E rendiamo la ricetta più completa unendovi anche il…
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