Ben poche persone riescono a capire quanto piacere stia provando, e quanta forza mi regali, l’improvvisa realtà di Identità on the road su e giù per l’Italia, un’Italia colpita di nuovo dal Covid e di nuovo in difficoltà. Sono orgoglioso dell’impegno che tutti noi di Identità stiamo mettendo nella nostra nuova idea che è anche una sfida perché tutto nuovo e tutto creato in ben poco tempo.
Identità lungo le strade italiane è la risposta concreta all’obbligo di rinunciare a un congresso in presenza, fissato a Milano dal 24 al 26 ottobre, da un sabato a un lunedì. Dal calendario pensato per marzo, poi per luglio e infine per ottobre 2020, abbiamo estrapolato oltre 60 lezioni, due terzi le abbiamo tenute nei nostri spazi milanesi, e così hanno viaggiato i relatori, e un terzo siamo andati noi da loro. E per noi intendo anche Carlo Passera e Gabriele Zanatta.
Tutti a chiedermi se mi sta pesando, tutt’altro. Mi ringiovanisce. Partenza da Milano martedì 27, mi pare un mese fa tanto intense sono state le giornate da quel dì in poi. Il rientro a Milano domani sera. Nuove disposizioni governative a parte, avremo portato a casa tutto quanto e inizierà il conto alla rovescia per la messa in rete a partire da lunedì 16 novembre.
Punto raggiunto più lontano da Milano penso lungo la linea che unisce Caiazzo per Franco Pepe, Caserta per Francesco Martucci e Castel di Sangro per Niko Romito. Il più vicino Brusaporto, poco oltre Bergamo, per Chicco Cerea. Il tragitto più disagevole invece suona un po’ come una sorpresa: in treno il 29 da Verona e Bologna, dove sono poi salito su un Frecciarossa in coincidenza per Roma. Pesante perché ho preso un regionale veloce che già il termine veloce suona come una presa in giro. Poi carrozze vecchie, vuote, assolate e calde, un’ora e mezza per circa 150 chilometri. Trenitalia dovrebbe…
Continua a leggere qui.