Mercoledì 5 agosto prenderà il via, dagli Abbruzzino in Calabria, una manifestazione che tutti abbiamo conosciuto e seguito a Torriana alle spalle di Rimini, in Romagna quindi, grazie al suo promotore Fausto Fratti, già patron dell’Osteria del Povero Diavolo, insegna resa famosa prima dalla cucina di Riccardo Agostini e poi da quella di Pier Giorgio Parini.
Battezzata Spessore, edizione del debutto quella dell’estate 2013, ha subito avuto il merito di non avere un programma ben preciso, ma un forte imperativo quello sì: celebrare l’amicizia e ogni potenziale sinergia tra cuochi, osti, pizzaioli, pasticcieri, appassionati, artigiani e terre italiane, il tutto in rapporto a una creatività a 360°, non necessariamente intesa come capacità di proporre nuove combinazioni. Verrebbe spontaneo parlare di attitudine a improvvisare, se non che sovente l’improvvisazione si rivela l’approdo, la via di fuga degli improvvisati. Lì invece sempre fior di professionisti, chiamati a comporre cibo senza sapere bene cosa avrebbero trovato e come si sarebbe sviluppato l’appuntamento.
La prima svolta lo scorso anno, a giugno, quando Fratti ha chiamato accanto a sé come curatori Pier Giorgio Parini e Gianfranco Gorini per plasmare, sempre a Torriana, Campo Base e dare vita a una quattro giorni all’interno del Giardino delle Pietre Recuperate. Allora il motto fu Viva la libertà. Adesso suona strano inneggiare alla libertà, un auspicio in pieno caos da Covid, con un continuo slalom per ogni organizzatore e imprenditore tra sacrosanti dispositivi di sicurezza e chi quasi nega l’esistenza stessa del virus per ignoranza o calcoli politici (o entrambe le cose).
Invece il tema è ancora attuale, a patto di non credere sia una…
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