Trentadue servizi, tanti ne sono andati in onda, tra inizio dicembre e fine giugno, durante Striscia la notizia, la voce della resilienza, il programma che il suo ideatore, Antonio Ricci, ha aperto ai Capolavori italiani in cucina, un’idea di Identità Golose, declinata in video da chi sta scrivendo.
Grandi piatti tricolori, sospesi tra tradizione e innovazione, ricette che nella maggioranza dei casi tutti conosciamo e abbiamo mangiato e abbiamo anche provato a fare a casa, con risultati che raramente possono avere avvicinato quelli degli chef coinvolti in video. Si perché la rubrica trae forza dalla bravura dei protagonisti, dei numero uno, famosi proprio per quelle preparazioni.
Perché se uno cita la Cassata siciliana o il Tiramisù, la cotoletta piuttosto che un tacchino arrosto, chi non ne ha gustati di buoni e sovente pure di ottimi? E’ come se si giocasse già in serie A. Ma per dare di più, per cucirsi addosso lo scudetto, a Striscia è passata la Cassata di Corrado Assenza, il principe della natura, patron del Caffè Sicilia a Noto, il Tiramisù di Gino Fabbri, maestro pasticciere a Bologna, la Doppia orecchia d’elefante della famiglia Cerea al Da Vittorio a Brusaporto vicino Bergamo e la tacchina farcita di Paolo Lopriore del Portico ad Appiano Gentile (Como), lui responsabile didattico della scuola di Alma a Colorno (Parma). Nota insolita: Lopriore, in passato in più estremo e creativo degli allievi di Gualtiero Marchesi, ha tratto la ricetta dal volume Le ricette regionali italiane di Anna Gosetti della Salda, pagine di culto per chi adora la tradizione.
Prima puntata in onda, quella con protagonista Ernesto Iaccarino il 3 dicembre. Il piatto? Il capolavoro di suo padre Alfonso a Sant’Agata sui Due Golfi, il Vesuvio di rigatoni; in pratica il classico timballo, presentato a…
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