Il gelato ha fatto irruzione per la prima volta nella rubrica di Striscia la notizia dedicata ai Capolavori italiani in cucina, capolavori che, come tali, escono dagli spazi veri e propri della cucine professionali per abbracciare i laboratori di pasticceria e adesso anche di gelateria. Tutto grazie a Paolo Brunelli e alla sua maestria tra mantecatori, abbattitori e carapine.
Paolo è di Agugliano, un paese in linea d’aria a metà strada tra Ancona e Jesi, sulle colline alle spalle di Falconara. Tutto ha avuto inizio lì: «Da ragazzo suonavo e registravo in uno studio di incisione ma mio padre, Romeo, classe 1931, esigeva che confezionassi il gelato nella struttura di famiglia».
Questo fino a quando gli scattò qualcosa dentro e fu la svolta: «Probabilmente scattò che avevo capito che non ero poi così bravo come musicista, non quel gran che al punto da giustificare tanto impegno. E poi devo dire che noi nasciamo ristoratori e non gelatieri o pasticcieri. Mamma Maria Luisa era cuoca, mia nonna Anna pure e la bisnonna Esterina anche. Partì tutto da quest’ultima nel 1934. Probabilmente, rivolgermi al mondo dolce è stato un po’ un fuggire dall’imposizione matriarcale della bisnonna».
Oggi che Paolo ha creato due splendide realtà a Senigallia, la città di altrettanti straordinari chef come Moreno Cedroni e Mauro Uliassi, eccolo abbracciare tutto il lato D: «Noi gelatieri non abbiamo più la possibilità di avere una stagionalità del gelato, non ce lo possiamo più permettere per mille motivi, soprattutto per il livello imprenditoriale». La bella stagione non basta più per riempire il…
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