Vito Mollica, classe 1971, lucano di Avigliano in provincia di Potenza, è uno chef solido, senza grilli nella testa, che mira diritto alla qualità e alla sostanza, è a Firenze dal 2008, da quando Palazzo della Gherardesca è diventato il Four Seasons, un hotel cinque stelle lusso che grazie a lui è diventato anche una vetrina per i prodotti e le tradizioni enogastronomiche della Basilicata, di una regione bellissima ma poco conosciuta.
Noi di Identità Golose ci ricordiamo di Vito ambasciatore a New York di particolari fagioli della sua terra. A Striscia, martedì 23 marzo, per Capolavori italiani in cucina, ha portato invece un pesce che in pratica appartiene alle consuetudini alimentari di ogni popolo: il baccalà. Avigliano ne è una capitale. Ha ricordato Mollica: «Il merluzzo sotto sale da noi è arrivato proprio perché viviamo tra i monti e non in riva al mare, anche sulla spinta della religione che imponeva di mangiare di magro il venerdì».
Non solo questo però, almeno non per questa città di circa 12mila anime: «Ci fu un imperatore che in frazione Castel Lagopesole aveva il suo castello di caccia. Parlo di Federico II che era così goloso di pesce, che si faceva arrivare quantità enormi di baccalà. Oltre sette secoli dopo, c’è ancora l’usanza di recarsi ad Avigliano per mangiarlo».
Non manca la ricetta tipica aviglianese: «Ricettari alla mano, il baccalà viene lesso e poi servito nell’olio di…
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